La crocifissione era, al tempo dell'Impero Romano, una modalità di esecuzione della pena di morte; si trattava di una vera e propria tortura ed era talmente atroce ed umiliante che non poteva essere comminata a un cittadino romano ed era dunque subita dagli schiavi, dai sovversivi e dagli stranieri e, normalmente, veniva preceduta dalla flagellazione, che rendeva questo rito ancora più straziante per il condannato. Cicerone le definì "il supplizio più crudele e il più tetro"Discorsi contro Verre, citati in Giuseppe Ricciotti, Vita di Gesù, Mondadori, 1962.